Su che cosa potrà accadere qualora si affermasse il No, dipenderà da Renzi. I numeri parlamentari non cambiano, anche in caso di vittoria del No, quindi se Renzi deciderà di restare, potrà farlo. Lui ha promesso, se sconfitto, di farsi da parte: non sarebbe la prima promessa che non mantiene”. Così Silvio Berlusconi intervistato da ’America oggi’. “Certo spiega il leader di Forza Italia – un percorso logico dopo la vittoria del No sarebbe quello di fare subito una nuova e diversa legge elettorale, e poi ridare la parola agli italiani per arrivare finalmente a una maggioranza parlamentare che corrisponda alla maggioranza dei cittadini e a un governo che ne sia espressione. In ogni caso sarà il Presidente della Repubblica a farsi garante di un percorso che senza avventure concluda la legislatura. Noi prenderemo atto con rispetto delle sue scelte, e ci regoleremo di conseguenza. Di certo osserva ancora il cavaliere – potremo collaborare alla nuova legge elettorale, anzi riteniamo necessario e doveroso che sia una legge condivisa, ma non parteciperemo a nessun governo di scopo con il Partito democratico. Nel corso dellintervista Berlusconi torna anche sulla sua incandidabilità “Confido che lEuropa, prima o poi farà giustizia di questo vero e proprio crimine contro la democr:azia. Ma nel frattempo sono ancora qui, per il mio senso di responsabilità e per il mio senso dello Stato. Voglio aggiungere solo una cosa, a questo proposito. I successori non si fabbricano in provetta e non si nominano. Non siamo una monarchia. I successori emergono naturalmente quando un nuovo leader dimostra sul campo di avere la forza, la passione, la capacità di coinvolgere la gente. Non dipende né da me né da altri nominarlo, non esiste un concorso per candidati leader. Esistono le regole, dure ma giuste, della competizione politica”.
M.